Pubblicato in: "MA LA MENTE MENTE?" della Dottoressa Emanuela Fasano

Regalarsi un desiderio

Numero 11                                                                                                            Mercoledì 22 Dicembre  2010

MA LA MENTE, MENTE?

Rubrica di psicologia con l’obiettivo di fornire spunti per riflettere sulle possibilità negate di ritrovare l’energia insita nella spontaneità e nella naturalezza di ogni essere umano, e stimolare riflessioni e curiosità sul rapporto che l’individuo ha con la propria mente e il proprio corpo.

REGALARSI UN DESIDERIO

Carissimi lettori e lettrici,

in questa settimana natalizia parleremo di regali. Certo, non dei “soliti regali”, ma di un dono un po’ speciale che ognuno di voi potrà fare a sé stesso: il proprio desiderio.

Quello che desideriamo, viene molto spesso considerato come un sogno. Come un qualcosa di astratto, da contemplare timidamente come un lontano oracolo!

E perchè non rendere più concreto il nostro desiderio? Le ragioni possono essere molteplici..

Avvicinarsi ai propri desideri, significa “tradire” le aspettative che le persone significative hanno nei nostri confronti e può voler dire anche, allontanarci dagli schemi che noi stessi abbiamo costruito per vivere una vita più sicura! Molto spesso siamo noi i primi ad averne paura.. c’è un famoso cantautore italiano, che dice: “Fate molta attenzione quando desiderate qualcosa, perchè potrebbe realizzarsi”..

Vi siete mai chiesti perchè non ci si sente in colpa quando si deve realizzare qualcosa per la propria “sopravvivenza”, mentre il senso di colpa e di non-essere-in-diritto-di arriva puntualmente quando si decide di realizzare qualcosa semplicemente perchè lo si vuole? Come se il desiderio fosse indice di malsano egoismo che porta a fare quel qualcosa in più che, non essendo “strettamente necessario”, va considerato come secondario.

Certo, nella vita quotidiana ci sono urgenze che prendono tempo ed energia, e che vanno risolte entro tempi ben precisi. E bisogna farci i conti. Però questo, molto spesso, diviene una scusa per cancellare il nostro desiderio dalla memoria del nostro cuore; e che disturbo ci da’? Perchè separarcene? Coltiviamolo e manteniamolo! Ciò che si ama non toglie spazio né tempo a tutte le nostre altre faccende. Anzi, se sappiamo trattare bene quello che amiamo questo ci darà grande sostegno, positività ed energia per affrontare tutto il resto.

Bisogna lavorare ogni giorno della nostra vita sul sentirci in diritto di amare il nostro piacere, inteso, questo, come integrazione tra i “doveri” di sopravvivenza e il nutrimento della nostra energia psico-fisica!

Ed allora vi propongo un semplice esercizio (che poi, è un bellissimo gioco): prendete un momento per voi ed un foglio di carta; a questo punto, chiudete gli occhi, tirate un bel respiro profondo e andate a contattare i vostri desideri. Visualizzateli, sentite che effetto vi fa contattarli. Prendetevi tempo, per questo. Poi aprite gli occhi e scriveteli (può essere anche uno solo) nero su bianco. Una volta fatto ciò, decidete che posto dare al vostro desiderio: potrete chiuderlo in una scatola, appenderlo da qualche parte per ricordarvene oppure metterlo sotto l’albero di Natale…ed anche anche il posto che gli darete, avrà un significato. Vedrete che, una volta scritto, il vostro desiderio sembrerà già più realizzabile e concreto e, se vorrete, potrete indagare i motivi (reali e\o legati alle vostre paure) che vi allontanano da esso. Intanto, però, mettendolo nero su bianco accorcerete le distanze tra voi e “lui” e vi concederete di sentirlo dentro di voi. Anche il non riuscire a farlo ha il suo significato, e può essere uno spunto di riflessione su quanto abbiamo perso l’abitudine di contattare il nostro cuore.

Connettersi con i proprio desideri e con il proprio piacere, non significa entrare in un’ “anarchia dei sentimenti”! Questo, molto spesso, è un sotto-messaggio culturale che ha il solo scopo di tenere a freno la creatività psico-corporea degli individui. Il piacere, torno a ripetere, è integrazione ed energia; non caos.

Regalarsi il proprio desiderio significa tornare in contatto profondo con i propri bisogni. Al di là della sua realizzazione, esso ci riporta in contatto con la nostra energia espressiva e con la nostra individualità.

Scriverlo, ricordarlo, poterlo rileggere ogni qualvolta che la vita ci porta a dimenticarlo.

Regalatevi il vostro desiderio! Il cuore, non conosce limiti e fa spazio a tutto ciò che amiamo.

Questo è il mio augurio natalizio (e non solo) per tutti voi.

Dott.ssa Emanuela Fasano

 

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