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Ricetta della Torta Foresta Nera

Numero 21                                                                                                           Venerdì 9 Dicembre 2011

MAKKE Bon Bon

Rubrica di cucina dedicata alla creazione e realizzazione di dolci, biscotti, crostate, torte, mousse, ma soprattutto alla preparazione di tutto quello che la vostra fantasia riesca ad immaginare…

Bon Bon appètit

A mente vuota (e pancia piena)

(Alessandra Buonasorte)

Questo mese voglio vivere a mente vuota. Non a pancia vuota, come forse sarebbe meglio e come tutti già consigliano di fare: dieta pre-natalizia, dieta durante le feste, dieta post-abbuffi natalizi. No, proprio a mente vuota. Non voglio fare nessuna corsa ai regali, nessun programma natalizio, non voglio prendere nessuna decisione sul veglione del 31. Non voglio dover cercare i negozi che fanno già i saldi, fare la lista dei regali che devo fare, comprare qualche regalo in più da tenere pronto per chi mi fa un regalo inaspettato. Non voglio dover fare il giro di amici e parenti improbabili, che vedi solo in queste occasioni, portando chili di pandoro e panettoni e regali inutili. Non voglio passare pomeriggi intasata nel traffico, in fila al supermercato, a camminare a due all’ora per le vie cittadine soffocata da gente più alta di me che si riversa nei negozi a tutte le ore del giorno.

Quello che voglio è avere la mente vuota, libera dal dovere e dedita solo al piacere. Voglio fare un albero di natale piccolo piccolo, mettere qualche lucetta in casa, comprare un solo pandoro (il panettone non mi piace), portarlo a casa dei miei amici e mangiarlo insieme a loro sorseggiando un buon thè. Voglio prendermi due ore, fare una passeggiata in una strada poco battuta, dove ci sono negozietti etnici, di nicchia, qualche piccola libreria e scegliere i regali che mi fanno venire in mente qualcuno in particolare, senza prendere quello che capita solo perché devo fare un regalo a qualcuno. Voglio arrivare al giorno di natale serena, senza stress, vedere i volti familiari che non vedo mai e mangiare quello che mi va, senza pensare alla dieta o senza dovermi abbuffare per forza perché a natale si fa così. Voglio avere il tempo di fare questa torta, e poi voglio avere il tempo di mangiarla, seduta sul divano senza orari.

Voglio un contro-natale, dove natale è sinonimo di ansia, corse, stress, centinaia di euro spesi senza capire come e perché.

Sperimentate, assaggiate, gustate e condividete!

 Alessandra Buonetorte

 

Ricetta della Torta Foresta Nera

****** INGREDIENTI ******

Pan di spagna al cioccolato

225g zucchero

150g farina

10 uova

75g fecola di patate

60g cacao amaro in polvere

Bagna per pan di spagna

Acqua

Zucchero

sciroppo di ciliegie

Crema chantilly

Crema pasticcera: vedere articolo numero 5

Panna montata

Ciliegie allo sciroppo

 

****** PREPARAZIONE ******

Pan di spagna al cioccolato

Montare nel robot elettrico le uova e lo zucchero. Il composto deve essere montato per un bel po’ fino a risultare spumoso.

Pesare gli altri ingredienti insieme e mescolarli.

Aggiungere a mano molto delicatamente.

Cuocere in forno ventilato a 180° per circa 20 minuti, in una teglia rotonda dai bordi alti.

Una volta cotto e raffreddato, tagliare orizzontalmente in tre strati.

Bagna per pan di spagna

Mettere i vari ingredienti a cuocere a fuoco vivace fino a ispessimento (non troppo)

Crema chantilly

Montare la panna montata (circa il doppio del peso della crema pasticcera) e aggiungere alla crema pasticcera, ottenendo così la crema chantilly.

A questo punto procedere alla composizione degli strati della torta, che, partendo dal basso, sono i seguenti:

  • Pan di spagna al cioccolato
  • Bagna versata a poco a poco sul pan di spagna
  • Crema chantilly
  • Ciliegie tagliate a metà
  • Pan di spagna al cioccolato
  • Bagna versata a poco a poco sul pan di spagna
  • Crema chantilly
  • Ciliegie tagliate a metà
  • Pan di spagna al cioccolato
  • Bagna versata a poco a poco sul pan di spagna
  • Stuccare i bordi e la superficie della torta con la crema chantilly e attaccare ai bordi della torta un po’ di granella di pan di spagna al cioccolato

****** DECORAZIONE ******

La superficie della torta io ho imparato a decorarla come mostra la foto: ciuffi di crema chantilly su cui posare alternativamente mezza ciliegia, e scaglie di cioccolato fondente al centro.

****** ABBINAMENTO VINO ******

Per questa torta consiglio un Moscato di Saracena.

Bon Bon appètit

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Ricetta dei biscotti di pasta frolla

Numero 20                                                                                                         Venerdì 25 Novembre 2011

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Bon Bon appètit

Una mossa “avventata” 

(Alessandra Buonasorte)

Adoro le sorprese.

Pur essendo maledettamente curiosa, adoro la sensazione che si prova nel momento che intercorre tra il ricevere un regalo e la sua effettiva apertura; tra il campanello che suona inaspettatamente e l’apertura della porta su un volto caro.

Forse per questo sono sempre stata affascinata dai calendari dell’avvento. Ventiquattro giorni, dal 1 al 24 dicembre, ogni giorno una casellina, una finestrella, un cassettino. Di legno, plastica, polistirolo, stoffa. Ventiquattro piccole tasche che contengono ventiquattro piccoli oggetti minuscoli. Ventiquattro sorprese inaspettate. Si, perché se è vero che nei supermercati e nelle tabaccherie vendono calendari dell’avvento già pronti, è altresì vero che ne esistono di vuoti, da riempire a piacimento.

Un’occasione da non lasciarsi sfuggire!

Detto, fatto.

Destinatari delle mie ventiquattro sorprese: mia sorella e mio cognato.

Via Flaminia, un delizioso negozio di articoli per la casa strabordante di decorazioni per l’imminente prossimo Natale: entro, scelgo un calendario di stoffa con ventiquattro piccole calzette rosse e l’immancabile babbo natale con le sue renne; lo compro e comincio a girare per la città cercando le cose più piccole che esistono: minuscole calamite da frigorifero, cioccolatini sfusi, decorazioni per l’albero di natale.

Poi, improvvisamente, l’illuminazione: la cosa più semplice, d’effetto, divertente, buona e bella: biscotti di pasta frolla fatti in casa e decorati!

Dal 1° dicembre mia sorella e il suo fidanzato ogni mattina avranno un piccolo regalino da aprire e……da mangiare!

E voi? Avete ancora cinque giorni per organizzarvi…….avete già in mente la persona per cui preparare il vostro calendario dell’avvento vero? J

Sperimentate, assaggiate, gustate e condividete!

 Alessandra Buonetorte

 

Ricetta dei biscotti di pasta frolla

****** INGREDIENTI ******

                                                                                                

Pasta frolla (dose per 3 crostate):

500g burro

268g zucchero a velo

1 uovo intero

2 tuorli

750g farina

****** PREPARAZIONE ******

Pasta frolla:

Mescolare il burro a temperatura ambiente con lo zucchero a velo, lavorando l’impasto con le mani. Aggiungere i tuorli d’uovo e l’uovo intero. Aggiungere la farina setacciata. Dare all’impasto una forma rotonda e mettere in frigorifero per almeno due ore, passate le quali la pasta frolla è pronta per essere stesa e modellata. Dopo averla stesa, dare la forma che si vuole con delle formine apposite e poi cuocere in forno ventilato a 180° fino a doratura.

****** DECORAZIONE ******

Io ho decorato i miei omini di pasta frolla con del cioccolato fondente fuso per gli occhi, del cioccolato bianco fuso per la bocca e delle smarties per i bottoni.

****** ABBINAMENTO VINO ******

Consiglio del sommelier: Aleatico dell’Elba

Bon Bon appètit

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Ricetta della torta di ricotta.

Numero 19                                                                                                          Venerdì 11 Novembre 2011

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 (Alessandra Buonasorte)

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Bon Bon appètit

Roma Capoccia

(Antonello Venditti)

Quanto sei bella Roma quann’è sera,
quando la luna se specchia dentro ar fontanone
e le coppiette se ne vanno via,
quanto sei bella Roma quando piove.
Quanto sei bella Roma quann’è er tramonto,
quando l’arancia rosseggia ancora sui sette colli
e le finestre so’ tanti occhi
che te sembrano dì : quanto sei bella!
Ah, quanto sei bella.
Oggi me sembra che er tempo se sia fermato qui.
Vedo la maestà der Colosseo,
vedo la santità der Cuppolone,
e so’ più vivo, e so’ più bono, no, nun te lasso mai,
Roma capoccia der monno infame.
Na carrozzella va co’ du’ stranieri,
un robivecchi te chiede un po’ de stracci,
li passeracci so’ usignoli, io ce so’ nato, Roma,
io t’ho scoperta, stamattina.
Oggi me sembra che er tempo se sia fermato qui.
Vedo la maestà der Colosseo,
vedo la santità der Cuppolone,
e so’ più vivo, e so’ più bono, no, nun te lasso mai,
Roma capoccia der monno infame.
Roma capoccia der monno infame.

Quale modo migliore per godersi questa tipica torta romana, se non ascoltando questa tipica canzone romana?

Sperimentate, assaggiate, gustate e condividete!

  Alessandra Buonetorte

 

Ricetta della Torta di ricotta

****** INGREDIENTI ******

Pasta frolla (vedi articolo numero 5)

Ricotta

Zucchero

Gocce di cioccolato

1 uovo

Crema pasticcera (vedi articolo numero 5)

Zucchero a velo

****** PREPARAZIONE ******

Preparare un disco di pasta frolla e cuocerlo.

Una volta freddo, formare sopra il disco una cupola di ricotta zuccherata, crema pasticcera e gocce di cioccolata.

Formare delle strisce di pasta frolla, e metterle sopra la ricotta, come mostra la foto. Fare un cordoncino di pasta frolla e girare intorno alla torta.

Spennellare il tutto con un po’ di uovo sbattuto e cuocere in forno ventilato a 180° per circa 30 minuti. Prima di servire spolverizzare con un po’ di zucchero a velo.

****** ABBINAMENTO VINO ******

Consiglio un Vinsanto del Chianti.

Bon Bon appètit

 

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Ricetta della Torta Prigioniera

Numero 18                                                                                                          Venerdì 28 Ottobre 2011

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♫“Basta un poco di zucchero, e la pillola va giù, la pillola va giù, tutto brillerà di più” ♫

(Alessandra Buonasorte)

Nella memoria del telefonino ho salvato varie foto che conservo gelosamente: l’altare della patria illuminato per natale, il dolce fatto a libro del mio pasticcere, Marco e Francesca con il volto dipinto da una finta ferita da arma da taglio. Ho anche la suoneria della colonna sonora del film “ il tempo delle mele”, che io e mia sorella abbiamo impostato per le chiamate in entrata di mamma. E poi un messaggio importante, anzi due. Soprattutto, ho i numeri di telefono di persone conosciute da poco, con cui ho lavorato negli ultimi due mesi, e poi del dentista e della dottoressa, e anche della mia amica Giulia, che non usa internet e quindi non è altrimenti rintracciabile. Tutto questo l’ho salvato nel mio telefonino, al sicuro. Nel telefonino, non nella sim. Pensa se mi cade il telefono per terra e si apre in due e non si riaccende più.

Annunciazione, annunciazione: sono tornata adolescente. E’ una bella sensazione. Mi hanno messo l’apparecchio fisso ai denti, devo portarlo tre mesi. Ogni due settimane ho il controllo. Sono stata proprio due giorni fa. Tutto bene per fortuna, il lavoro procede e siamo nei tempi. Ieri sera, mentre ero in macchina e mi godevo la mia Polo (la caramella non la macchina), un piccolo attacchino del mio bellissimo apparecchio si è staccato. Pensa se io vivessi a Roma e la mia dentista fosse a Pisa.

Sono due anni che non mi compro un profumo. Per molto tempo ho usato il profumo di Givenchy, a cui peraltro sono ancora molto legata, ma non mi ci riconosco più. Così ho provato, nel tempo, vari campioncini di profumo per trovare il mio, la mia nuova essenza. Cerca cerca, aspetta aspetta, l’ho trovato. Calvin Klein, tanto buono quanto caro. Infatti da quando ho capito che era il mio profumo, ho vissuto con qualche campioncino recuperato nelle profumerie. Poi alla fine mi sono decisa e l’ho comprato. La boccetta grande, perché se uno fa trenta tanto vale fare trentuno. E quanto mi piace. Non esco mai di casa senza. Pensa se alle cinque e mezzo del mattino per distrazione e sonno la boccetta cade per terra e si rompe.

A lavoro mi diverto molto, imparo, ascolto consigli e insegnamenti, scrivo, fotografo, metto le mani in pasta. Il mio capo è simpatico, accomodante, mi segue passo passo, non mi stressa ma mi mette in riga. Imparo il mestiere e pratico l’umiltà, che non ho ricevuto in dotazione alla nascita. Sono proprio contenta. Pensa se un giorno bruciassi due chili di cioccolato fondente nel microonde.

Pensa se questi quattro giorni fossero uno solo. Uno solo, ma intenso. 

Siamo tutti un po’ prigionieri di piccole sfortune quotidiane.

A volte particolarmente.

Ci vorrebbe proprio qualcosa di dolce.

Chissà se da qualche parte posso trovare una sacher, o un millefoglie, o un bignè al cioccolato.

Dovrebbero inventare un posto dove poter andare, scegliere, e portare a casa.

Questo posto si potrebbe chiamare Pasticceria.

Che dite, suona bene?

Sperimentate, assaggiate, gustate e condividete!

  Alessandra Buonetorte

  

Ricetta della Torta Prigioniera 

****** INGREDIENTI ******

Ingredienti per 1 kg di pasta sfoglia:

Farina 110g + 265g

Burro 375g

Sale un pizzico

Acqua 165g

Crema pasticcera:

130g farina

300g zucchero

1 litro latte

4 tuorli

****** PREPARAZIONE ******

La preparazione della pasta sfoglia è semplice, ma un po’ lunga, perché durante le varie fasi di lavorazione l’impasto deve riposare in frigorifero a più riprese.

1)    Impastare 110g di farina con il burro, conferire una forma rettangolare e riporre in frigorifero per 1 ora

2)    Impastare i restanti 265g di farina con il sale e l’acqua, conferire una forma rettangolare e riporre in frigorifero per 1 ora

3)    Riprendere entrambi gli impasti, stendere con il matterello l’impasto numero 1, inserirvi al suo interno il secondo  chiudendo i due lati corti (la chiusura si chiama “girata”e stendere nuovamente con il matterello. A questo punto chiudere nuovamente il tutto a 3, stendere con il matterello, piegare a 4 e rimettere in frigo per un’altra ora.

4)    Ripetere l’operazione delle girate a 3 e poi a 4, rimettere in frigorifero per un’altra ora.

A questo punto la pasta sfoglia è pronta per qualsiasi utilizzo, sia dolce che salato.

Stendere la pasta sfoglia, darle una forma rotonda e a parte ritagliare delle striscioline, non troppo sottili.

Per la preparazione della crema pasticcera vedere l’articolo numero 5.

Per ottenere la crema pasticcera al cioccolato aggiungere all’impasto circa 120g di cioccolato fondente.

****** DECORAZIONE ******

Dato che la superficie del dolce è solo parzialmente ricoperta dalle striscioline di pasta sfoglia, io ho cosparso il tutto con dei piccoli cuoricini di zucchero. In alternativa, si può spolverizzare il dolce con dello zucchero a velo.

****** ABBINAMENTO VINO ******

Per questa ricetta suggerisco un Moscato d’Asti.

Bon Bon appètit

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Biscotto all’olio d’oliva con crema di ricotta, sablè ai pinoli e salsa al caramello

Numero 17                                                                                                          Venerdì 14 Ottobre 2011

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 Una matita in mano e una sfida 

(Alessandra Buonasorte)

Sono giorni che vado in giro con una matita nella mano destra e il mio nuovo Moleskine azzurro nella mano sinistra. Scrivo ovunque io mi trovi, nell’istante stesso in cui l’ispirazione trova me: in attesa del mio turno dall’estetista, in fila alla cassa al supermercato, a letto prima di dormire, perfino in macchina mentre guido, mi fermo scrivo e riparto. E’ bello, mi piace, mi sento un pò giornalista, un pò scrittrice, un pò artista, un pò anche psicanalista di me stessa. Scrivo quello che mi viene in mente, annoto pensieri, riporto frasi che sento e che mi colpiscono, pezzi di canzoni che mi parlano. Steve Jobs ha detto: “do not settle”, non accontentatevi, ed io me lo sono scritto, e lo riscrivo di nuovo qui. Non ho assolutamente intenzione di farlo, punto al top, voglio il massimo. Coraggio e incoscienza allo stato puro convivono. Ho lasciato il lavoro a Pisa, torno a Roma a fare la pasticcera, sto per iscrivermi ad uno dei migliori e, ahimè, più costosi, corsi di pasticceria professionale in Italia.

E sfido voi, che leggete i miei deliri di onnipotenza, a provare questo dolce, che, a dirla tutta, non è affatto semplice. Me lo hanno insegnato ad un mini corso di due ore frequentato a Pisa due settimane fa e capitanato da un Pasticcere di una grande scuola. Io l’ho provato e sono fiera di dirvi che è stato un successo! Chi se la sente di raccogliere la sfida? Io l’ho fatto, non mi sono accontentata!

Sperimentate, assaggiate, gustate e condividete!

 A.B.

 

Biscotto all’olio d’oliva con crema di ricotta, sablè ai pinoli e salsa al caramello

Il dolce è formato da 4 strati che, a partire dalla base, sono i seguenti:

1 biscotto all’olio di oliva

2 crema di ricotta

3 sablè ai pinoli

4 salsa al caramello

****** INGREDIENTI ******

Biscotto all’olio di oliva

Uova n°1

Zucchero 110g

Latte 75g

Farina 00 100g

Farina di mandorle 25g

Lievito in polvere ½ bustina

Olio di oliva 60g

Crema di ricotta

Ricotta di pecora 500g

Zucchero 200g

Sablè ai pinoli

Farina 00 250g

Farina di pinoli 250g

Zucchero a velo 200g

Burro 300g

Tuorli n°5

Sale 1g

Salsa al caramello

Latte intero 250g

Tuorli n°5

Panna 250g

Zucchero semolato 250g

Fecola di patate 50g

****** PREPARAZIONE ******

Biscotto all’olio di oliva

(Utilizzare un robot elettrico) Montare le uova con lo zucchero, aggiungere il latte poco a poco. Setacciare insieme le due farine e il lievito. Mescolare insieme i due composti ottenuti. Aggiungere l’olio a filo. Versare il tutto in una teglia rivestita di carta da forno e cuocere in forno ventilato a 200° per 10 minuti. Non appena il biscotto sarà freddo, ritagliare dei piccoli cerchi.

Crema di ricotta 

Incorporare con delicatezza lo zucchero alla ricotta, passare al setaccio e mettere in frigorifero a riposare.

Sablè ai pinoli

(Utilizzare un robot elettrico) Lavorare le due farine con il burro, aggiungere lo zucchero a velo, i tuorli ed il sale lavorando tutto velocemente. Mettere l’impasto in frigorifero per almeno due ore. Al momento di tirarlo fuori dal frigo, lavorarlo un po’ con le mani, stenderlo con il mattarello e ricavare dei piccoli cerchi. Cuocere su carta da forno per 10 minuti a 185°.

Salsa al caramello 

Scaldare lo zucchero in un pentolino, fino a completo scioglimento. Aggiungere la panna tiepida e continuare la cottura per qualche minuto. Unire il latte, i tuorli e la fecola, mescolando il tutto sempre sul fuoco. Far bollire per qualche minuto fino ad addensamento. Far raffreddare e poi riporre in frigorifero fino al momento di utilizzarla. Sarà necessaria una tasca da pasticceria per ricoprire di salsa di caramello la sommità del dolcetto.

Comporre i 4 strati.

****** DECORAZIONE ******

Decorare con topping al cioccolato e/o pinoli.

****** ABBINAMENTO VINO ******

Il sommelier, questa volta, dal momento che il dolce non è tra i più leggeri, consiglia “Morsi di luce”, di Cantine Florio, un moscato di Alessandra.

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Un giorno ti svegli e non sei più tu. Per fortuna.

Numero 16                                                                                                           Venerdì 30 Settembre 2011

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Bon Bon appètit. 

                                       Un giorno ti svegli e non sei più tu. Per fortuna. 

(Alessandra Buonasorte) 

Venerdì 29 luglio 2011. Mi sveglio nella mia casetta sulla via Cassia a Roma, devo andare a lavorare nel mio ufficio in zona Prati. Lavoro in amministrazione presso un’azienda che si occupa di progettazione e realizzazione spazi, in ufficio siamo una decina di persone, tra architetti e ingegneri. Lavoro dalle 8.30 alle 12.30, nelle due ore di pausa pranzo spesso vado in piscina al Foro Italico, poi alle 14.30 rientro in ufficio fino alle 18.30. La sera sono sempre in giro con amici, l’estate romana che affascinante fa sentire il suo richiamo mi trascina fuori di casa nelle mie infradito colorate.

Il giorno dopo mi sveglio ed io non sono più io.

Tutto è cambiato, improvvisamente.

La città, la casa, il lavoro, le persone, il paesaggio, i profumi, i suoni.

Lunedì 1 agosto 2011. Mi sveglio a casa mia, a Pisa, nella casa di mamma e papà dove io e mia sorella siamo cresciute. Mi faccio una doccia, infilo nella borsa grembiule e cappello, prendo il mio prezioso Moleskine e mi metto in macchina. Da oggi e per due mesi lavoro come pasticcera in un grande albergo a 5 stelle a Pisa. Un nuovo lavoro, nuovi colleghi, nuove responsabilità. Ma soprattutto un grande interrogativo: sarò all’altezza?

Passano i giorni, lavoro in continuazione, 8, 9, 10, a volte 11 ore al giorno, le ore di sonno diminuiscono drasticamente, il mondo alberghiero è un vortice assurdo che mi risucchia, faccio fatica a restare in piedi, ci sono troppe regole, troppe persone che mi dicono quello che devo fare, nessuno mai che mi dice brava o grazie, è tutto troppo veloce, io corro disperata, ma non ho esperienza, sono troppo ingenua, troppo istintiva, troppo passionale per essere razionale, faccio troppi errori.

Ma resisto con le unghie e con i denti, piango le mie lacrime nel mio angolino dei dolci ma non mollo, ho deciso che voglio farcela e ce la farò. Le mie mani creano cose mai fatte prima, le lacrime scendendo incontrano finalmente un sorriso, e capisco che sì, sono nel posto giusto, sto facendo la cosa giusta.

Strudel di mele, profiterole, seada, babà, mele caramellate, crostata di frutta, plumcake, ciambellone al cacao, meringhe, torte nuziali, parfait al cappuccino, bavaresi ai frutti di bosco, cialde, biscotti, muffin, torta ai pinoli, tortino al cioccolato.

E capisco di aver trovato finalmente me stessa.

Adesso ho una consapevolezza: io sono una pasticcera, agli esordi, ma pur sempre una pasticcera.

E non vi potete immaginare quanto sia fantastico ed appagante poterlo dire.  

Oggi, 30 Settembre 2011, è il mio ultimo giorno di lavoro.

Le possibilità a questo punto sono due: che mi rinnovino il contratto per altri tre mesi, nel qual caso resterei qui a Pisa fino alla fine dell’anno, o che non me lo rinnovino, e in questo caso mi iscriverei ad un corso professionale di pasticceria, cercando uno dei migliori in Italia, presumibilmente al nord.

Tutto sta per cambiare.

Di nuovo.

Per fortuna.

Alessandra Buonetorte

 

 

 

P.S.: questi due mesi senza scrivere nessun articolo e nessuna ricetta sono stati tristi ovviamente per me che non riesco a staccarmi pur non avendo molto tempo da dedicarci, ma la cosa che mi ha tanto stupito e rallegrato è che in moltissimi mi avete chiesto di non smettere, ho scoperto che mi seguono famiglie intere. Quindi innanzitutto chiedo scusa per la sparizione improvvisa e non preannunciata, e poi mi riprometto di fare del mio meglio per scrivere ancora, non appena saprò che ne sarà di me! E poi grazie di cuore, ad Ale, che ha una pazienza ed una comprensione fuori dal comune per le vicissitudini umane, e a Te che stai leggendo, per esserci.                                                           

Ale 

 

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Ricetta della Torta Brownies

Numero 14                                                                                                           Venerdì 8 Luglio 2011

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Questa è la storia di 4 di noi

(Alessandra Buonasorte)

Personaggi:

Il Previdente Navigator

‘O Mast ‘e fest

L’Ansiolitica

La Principessa sul pisello versione Business Girl

Scena:

Aeroporto di Ciampino, ore 7.30

Due uomini e due donne entrano in aeroporto ridendo e scherzando. Indossano abiti casual e portano bagagli leggeri. Si dirigono verso il varco che porta ai gate d’imbarco, passano il controllo e si siedono su 4 poltroncine di fronte ad un bar.

Atto Unico

L’Ansiolitica  sta scrivendo su un piccolo quaderno, è molto concentrata e annota quanto segue:

Questa è la storia di 4 di noi, parafrasando una famosa canzone di Adriano Celentano, protagonisti di un giorno non tanto qualunque. Venerdì 17 Giugno. Io non sono superstiziosa. Forse sbaglio. Io e i miei colleghi alle 9.05 abbiamo un aereo per Lione, e il nostro collega, il Previdente Navigator, ci ha fatto svegliare alle 5 di mattina per essere in aeroporto alle 7.00. E avere un anticipo di 90 minuti. Equipaggiato di navigatore satellitare, google map su Iphone e cartina stradale cartacea (non si sa mai!), ci ha praticamente recuperato da quattro zone diverse della città e condotto fin qui in anticipo imbarazzante. Siamo entrati in aeroporto scherzando sull’inutilità di tutto questo tempo perso, che avremmo potuto impiegare in modo migliore, per esempio dormendo, e prendendo in giro Navigator proprio su questo.

L’ansiolitica si alza, va in bagno, torna, si avvicina ai display con le informazioni sui voli, fa cenno ai colleghi di raggiungerla. Ora sono tutti e quattro davanti al display, hanno facce incupite, la Principessa sul Pisello versione Business Girl si attacca al telefono, il Previdente sbuffa; tornano tutti e quattro seduti ai loro posti sulle poltroncine di fronte al bar. L’ansiolitica riprende a scrivere.

Il nostro volo per Lione è stato rimandato di un’ora e cinquantacinque, che sommati ai precedenti 90 minuti, sono tutto il tempo necessario per proseguire il mio racconto. Certo, questo rovina tutti i nostri programmi, eravamo attesi per il discorso del Presidente e per il pranzo aziendale, organizzati in occasione dei 20 anni dell’apertura dell’azienda presso la quale lavoriamo, e arriveremo sicuramente in ritardo. ‘O Mast è fest decide che è il momento di dare il meglio di sé, e comincia a proporci, a intervalli regolari di tre minuti, di mangiare panino e patatine fritte; prende in giro ogni persona che passa, ne commenta il look e la prestanza fisica;  alla fine, non pago di ciò, si dedica alla nostra Principessa sul Pisello versione Business Girl (PSP v BG), suscitando la nostra ilarità e conquistando definitivamente tutta la nostra attenzione. La PSP v BG è attaccata al telefono fin dalle prime ore del mattino: va da una parte all’altra del terminal sui suoi tacchetti, predispone timetable, richiede preventivi, offre consigli che suonano più come ordini, anche alla madre e al fidanzato. Io propongo di telefonare in Francia per sapere come dobbiamo organizzarci, se hanno previsto un mezzo alternativo al bus che ci aspettava a Lione per le 11.30. Non mi si fila nessuno.

L’ansiolitica si alza, si avvicina a tre ragazzi dall’aria assonnata che si guardano intorno un po’ spersi e indecisi sul da farsi. Ne saluta uno, che le presenta gli altri due. Parlottano un pochino, poi i tre ragazzi la salutano e si dirigono verso il gate del loro volo, che è in perfetto orario. L’ansiolitica torna a sedersi.

Mi chiedo, e chiedo ai miei compagni di viaggio, se non sia il caso di avvicinarci al gate d’imbarco del nostro volo, caso mai avessero cominciato in anticipo a fare imbarcare. Non mi si fila nessuno, ‘O Mast ‘e fest continua il suo delirio, il Previdente gli da retta e ogni tanto si fa scappare una risatina, la PSP v BG è ancora attaccata al telefono e non si accorge di nulla. Più tardi si stupirà al mio racconto di aver incontrato un amico in aeroporto e se ne uscirà con un “non è possibile!”. Alla fine, per fortuna, viene chiamato il nostro volo. Di nuovo tutti e quattro sorridenti e tranquilli, ci imbarchiamo.

Il Previdente Navigator, ‘O Mast ‘e fest, l’Ansiolitica e la PSP v BG salgono finalmente sul loro aereo per Lione. Non sanno che il loro volo di ritorno previsto per il giorno successivo avrà le stesse due ore circa di ritardo.

Sperimentate, assaggiate, gustate e condividete!

A.B.

 

Ricetta della Torta Brownies 

****** INGREDIENTI ******

Burro 150g

Zucchero 100g

Cioccolato Fondente 150g

Uova n°3

Noci 100g

Farina 100g

Sale

Lievito 1 pizzico

****** PREPARAZIONE ****** 

Spezzettare il cioccolato e scioglierlo a bagnomaria. Aggiungervi lo zucchero, il burro, le uova, la farina, le noci tritate e il lievito. Amalgamare bene il tutto, cuocere a 180° per 25 minuti. Quando il dolce si sarà freddato, cospargerlo di zucchero a velo.

****** DECORAZIONE ****** 

Il modo migliore, e senza dubbio più gustoso, di servire questo dolce è tagliarlo a quadratini, metterne alcuni in un piatto da portata, e versarvi sopra della salsa al cioccolato bianco. Va benissimo anche del gelato alla vaniglia.

Tuttavia, questa volta ho voluto fare un esperimento diverso, e ho cosparso il dolce di glassa al cioccolato. Dato che il dolce era per la festa di compleanno di un amico, ho aggiunto delle piccole meringhe formando la scritta “auguri”. E ho usato le nocciole al posto delle noci. Era buonissimo! 

****** ABBINAMENTO VINO ******

Questa volta il mio sommelier di fiducia (in realtà ne ho due, non si sa mai!) mi consiglia un “Colli Orientali del Friuli Picolit (Livio Felluga)”: il vino più nobile del Friuli, (…), complesso, dal colore oro antico, armonizza sensazioni dolci e acidule, sprigionando un avvolgente profumo di frutta candita, vaniglia e fiori di campo, (…) è considerato “vino da meditazione” di gran prestigio. http://www.liviofelluga.it/?lang=it&section=vini&id=5

 Bon Bon appètit

Pubblicato in: MAKKE Bon Bon, MAKKE Kuisine

Ricetta de “Lingue di Pasta Sfoglia e Crema Pasticcera al cioccolato”

Numero 13                                                                                                         Venerdì 24 Giugno2011

MAKKE Bon Bon

Rubrica di cucina dedicata alla creazione e realizzazione di dolci, biscotti, crostate, torte, mousse, ma soprattutto alla preparazione di tutto quello che la vostra fantasia riesca ad immaginare…

Bon Bon appètit

Le 1000 e 1 luce

(Alessandra Buonasorte)

1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

100.

1000.

Di più.

Molte di più.

Sono migliaia le piccole candele accese.

Sui tetti dei palazzi, sui balconi, sui davanzali delle finestre, sulle spallette del fiume.

I lampioni sono spenti, le strade sono chiuse al traffico, le piccole fiammelle si riflettono sulle acque del fiume illuminandolo. Lumini ovunque, una luminaria. Esatto, una luminaria. Ma non una qualsiasi. “La Luminaria”. Ogni anno il 16 Giugno, in occasione del Santo Patrono San Ranieri, Pisa s’illumina. E cambia volto. Il centro della città, attraversato dal fiume Arno, viene chiuso al traffico, e si riempie di persone, ragazzi, bambini, famiglie, giovani, anziani. Si esce di casa a piedi o in bicicletta, quando il sole non è ancora tramontato, e si va in centro, per passare tutta la serata passeggiando. Si passa dalla strada principale dove ci sono le bancarelle che vendono i famosi brigidini (sfoglie all’anice) e le collanine e i braccialetti luminosi multicolore, alle piazzette laterali sotto i porticati gremite di persone, con le osterie all’aperto, i concerti improvvisati di musica di ogni genere. Pisa è una città piccola, ci si conosce tutti, ad ogni passo un saluto, un incontro, un cambio di comitiva, un appuntamento, un ci vediamo lì tra un’ora così poi ci spostiamo là, vieni dai ci sono tutti, hai visto chi c’è stasera, e via dicendo. Ancora me la ricordo la mia prima luminaria da “adulta”, coincise con la prima uscita di sera senza mamma e papà, con i compagni di classe. Una sensazione irripetibile, difficile da spiegare. Girare fra le piccole stradine del centro padrona del mio tempo, con qualche soldo in tasca per il gelato, l’ora di coprifuoco che, nonostante fosse vicina, mi lasciava sufficiente tempo per poter prendere delle piccole decisioni, dove andare, cosa fare. Ricordo l’ebbrezza del senso di libertà puro e semplice, la sovra-eccitazione della complicità con quella che sarebbe poi diventata la migliore amica della mia vita. Forse per questo ci sono così legata. Dopo tanti anni ancora ne sento la magia. E la voglia di raccontarla deriva forse dal non averla potuta vivere direttamente quest’anno, ero in Francia per lavoro proprio in quei giorni. Il momento più bello della serata è a mezzanotte, quando la Torre della Cittadella viene completamente illuminata da una cascata di luci che scendono verso il fiume e nel cielo vengono sparati i fuochi d’artificio.

E finisce tutto così, con il naso all’insù.

E si va tutti a dormire con il sorriso, ed è un riposo vero, il giorno dopo non si lavora. Il Giugno Pisano, poi, non finisce qui, anzi, è appena cominciato, ci saranno le tradizionali regate e il famoso Gioco del Ponte nei giorni a venire………ma questa è un’altra storia.

Che ne dite di mettere in agenda per il 16 Giugno 2012 una bella gita a Pisa?

Per questa occasione mi sono immaginata un dolce che rappresentasse le strade del Lungarno e il fiume che scorre tranquillo al loro interno, ed ho pensato a due lingue di pasta sfoglia che racchiudono al loro interno una morbida crema al cioccolato………..

Sperimentate, assaggiate, gustate e condividete!

 A.B.

Ricetta de “Lingue di Pasta Sfoglia e Crema Pasticcera al cioccolato” 

****** INGREDIENTI ******

Ingredienti per 1 kg di pasta sfoglia:

Farina 110g + 265g

Burro 375g

Sale un pizzico

Acqua 165g

 

 

Crema pasticcera:

130g farina

300g zucchero

1 litro latte

4 tuorli

****** PREPARAZIONE ******

La preparazione della pasta sfoglia è semplice, ma un po’ lunga, perché durante le varie fasi di lavorazione l’impasto deve riposare in frigorifero a più riprese.

1)    Impastare 110g di farina con il burro, conferire una forma rettangolare e riporre in frigorifero per 1 ora

2)    Impastare i restanti 265g di farina con il sale e l’acqua, conferire una forma rettangolare e riporre in frigorifero per 1 ora

3)    Riprendere entrambi gli impasti, stendere con il mattarello l’impasto numero 1, inserirvi al suo interno il secondo  chiudendo i due lati corti (la chiusura si chiama “girata”e stendere nuovamente con il mattarello. A questo punto chiudere nuovamente il tutto a 3, stendere con il mattarello, piegare a 4 e rimettere in frigo per un’altra ora.

4)    Ripetere l’operazione delle girate a 3 e poi a 4, rimettere in frigorifero per un’altra ora.

A questo punto la pasta sfoglia è pronta per qualsiasi utilizzo, sia dolce che salato.

Per la preparazione della crema pasticcera vedere l’articolo numero 5.

Per ottenere la crema pasticcera al cioccolato aggiungere all’impasto circa 120g di cioccolato fondente.

Io ho dato alla pasta sfoglia una forma rettangolare sottile, che una volta cotta ho aperto e farcito.

****** DECORAZIONE ******

Zucchero a velo, Zucchero a velo, Zucchero a velo, Zucchero a velo, Zucchero a velo, Zucchero a velo, Zucchero a velo, Zucchero a velo, Zucchero a velo, Zucchero a velo, Zucchero a velo, Zucchero a velo.

Sono stata chiara? J

****** ABBINAMENTO VINO ******

Per questa ricetta suggerisco un Moscato d’Asti.

Bon Bon appètit

 

Pubblicato in: MAKKE Bon Bon, MAKKE Kuisine

Ricetta della “panna cotta”

Numero 12                                                                                                          Venerdì 10 Giugno 2011

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Rubrica di cucina dedicata alla creazione e realizzazione di dolci, biscotti, crostate, torte, mousse, ma soprattutto alla preparazione di tutto quello che la vostra fantasia riesca ad immaginare…

Bon Bon appètit

Io dico la mia

(Alessandra Buonasorte)

All’ombra dei multicolore fiori scaldacuore, tra le radici dei lunghi steli ricurvi, sorge il paese di Sciuffonia. Le casette di foglie verdi, riparate dai tetti colorati di petali di Scaldacuore, ospitano i piccoli sciuffetti, abitanti del sottobosco con la pelle variopinta e il buffo naso a patata. Gli Sciuffetti, piccoli piccoli, hanno lunghi piedi che permettono loro di correre a velocità inaudite, impensabili per noi umani. Se vi capita di imbattervi in uno scaldacuore durante una passeggiata nel bosco, abbassate lo sguardo: non vedrete i nostri piccoli amici sciuffetti, ma scintille colorate e luminose.

Immaginate adesso di avere una lente di ingrandimento e di avvicinarla ad uno scaldacuore…….guardate un po’ che sta succedendo…..il piccolo paese è in subbuglio, fervono i preparativi per il grande evento de “Io dico la mia”, che si terrà il 12 e 13 giugno 2011.

Ci sono importanti decisioni da prendere.

Il paese di Sciuffonia sorge ai margini del ruscello Fontedivita, la cui acqua è fondamentale per il mantenimento dei fiori scaldacuore e per le attività quotidiane di ogni sciuffetto. Gli sciuffetti hanno dei buffi recipienti fatti di guscio di ghianda con i quali si recano al ruscello per prendere l’acqua di cui hanno bisogno. L’acqua è un bene della comunità, e c’è una tassa ragionevole che ogni abitante paga per il suo utilizzo. Ma le cose potrebbero cambiare. Qualcuno ha avuto l’idea di andare al ruscello, mettere una sbarra all’inizio del sentiero, dire che l’acqua è sua e che chi la vuole deve pagarla, e molto. Per farlo però deve avere l’approvazione di tutto il Paese. Ecco perchè ogni sciuffetto è chiamato a dire la sua, e ciascuno vuole esprimere il proprio parere.

Ma non si tratta solo di questo. Avete presente quello che Gargamella rappresenta per i Puffi? O Gambadilegno per Topolino? Bene, in ogni favola che si rispetti c’è qualcuno che spezza l’armonia, che mette i bastoni tra le ruote. I nostri piccoli Sciuffetti devono vedersela con SuperEgo, un personaggio dalle mille sfaccettature che gestisce da qualche tempo il paese. Ebbene, SuperEgo ha fatto una proposta: per lui e per i suoi collaboratori chiede che gli errori e gli sbagli commessi non vengano presi in considerazione, che non ci sia nessun pagamento da effettuare come ammenda, cosa che invece avviene per ogni altro sciuffetto, e che possa continuare a svolgere il proprio lavoro.

Ultimo ma non ultimo, c’è in ballo una questione ambientale. Come ogni favola che si rispetti, i piccoli sciuffetti vivono in armonia con la natura, rispettando i fiori scaldacuore che fanno da cornice e protezione al loro piccolo paese e forniscono le foglie per le case e i petali per i tetti; utilizzano l’acqua del ruscello per far muovere i mulini, il vento per le giostre degli sciuffettini, il sole per illuminare i piccoli sentieri, le ghiande per cibarsi. Ma non sono tutti d’accordo. Alcuni sciuffetti vorrebbero fare le stesse cose estraendo dal sottosuolo il Puzzanio, sostanza rara e potente ma anche sporca e pericolosa. In un lontano villaggio già qualcuno aveva provato ad usarlo, fino a quando un giorno c’era stata una grossa esplosione e tutti gli abitanti erano dovuti scappare via.

A Sciuffonia, per fortuna, le decisioni si prendono tutti insieme. Ogni sciuffetto ha quindi il dovere e il diritto di esprimere la propria opinione per ciascuna questione, e tutti vogliono farlo. Tutti.

Tutti, tranne Sbruffoncello.

Sbruffoncello per il 12 e 13 giugno ha altri progetti: farsi una bella nuotata nel ruscello, raccogliere le ghiande, salire sui fiori scaldacuore per tenersi in allenamento.

A fine giornata, stanco ma soddisfatto, Sbruffoncello si addormenta immediatamente.

Il giorno dopo, al suo risveglio, ha una brutta sorpresa: la strada per il ruscello è sbarrata.

Qualcuno il giorno prima aveva deciso per lui.

Sperimentate, assaggiate, gustate e condividete!

A.B.

Ricetta della Panna Cotta

****** INGREDIENTI ******

Ingredienti per 6 persone

Panna 1 litro

Zucchero 100g

Aroma di vaniglia q.b.

Colla di pesce 20g

****** PREPARAZIONE ******

Mettere sul fuoco la panna con lo zucchero e la vaniglia e portare ad ebollizione.

Nel frattempo fare ammorbidire la colla di pesce in acqua fredda per 10 minuti.

Appena la panna bolle spegnere il fuoco, aggiungere la colla di pesce strizzata e fare sciogliere.

Mettere il composto ottenuto nei pirottini e riporre in frigorifero per alcune ore.

****** DECORAZIONE ******

Innanzitutto possiamo scegliere pirottini di qualunque forma, cuori, stelle, animali, lettere. Naturalmente anche semplici pirottini normali tondi, dalla forma classica!

Poi per avere una panna cotta di vari colori e sapori, basta aggiungere dello sciroppo (io ho usato quello di fragola o di menta), o del semplice colorante alimentare. Dulcis in fundo, lo sciroppo possiamo utilizzarlo anche per decorare la panna cotta al momento di servirla.

Insomma, le varianti sono infinite!

***** ABBINAMENTO VINO ******

Per la panna cotta, il mio sommelier di fiducia mi suggerisce un Moscato di Asti.

Bon Bon appètit

Pubblicato in: MAKKE Bon Bon, MAKKE Kuisine

Sacher

Numero 11                                                                                                           Venerdì 27 Maggio 2011

MAKKE Bon Bon

Rubrica di cucina dedicata alla creazione e realizzazione di dolci, biscotti, crostate, torte, mousse, ma soprattutto alla preparazione di tutto quello che la vostra fantasia riesca ad immaginare…

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Ancora oggi

(Alessandra Buonasorte)

Questa è la storia di Annamaria.

Annamaria ha circa 40 anni, cerca lavoro come donna delle pulizie e babysitter. Un dottore molto conosciuto in città ha appena avuto un bambino, e ha bisogno di un aiuto per sua moglie. Tramite una conoscenza comune, i due entrano in contatto, e Annamaria va a conoscere la famiglia. Il piccolo le piace molto, la famiglia vive in una bella casa in centro città, lo stipendio è buono. Annamaria vorrebbe accettare subito, ma ha preso un altro appuntamento per il pomeriggio presso un’altra famiglia, e quindi dice che chiamerà per dare la risposta definitiva.

Alle 16.00 dello stesso giorno suona il campanello dell’abitazione della signora Alba-Rosa, che da poco ha avuto una bambina, e che vorrebbe rientrare al lavoro lasciando la piccolina in mani fidate. Il portone si apre, Annamaria comincia a fare le scale per arrivare al terzo piano. Arrivata quasi in cima alza lo sguardo e vede una bambina bionda bionda in braccio a suo nonno. Istantaneamente, si dimentica di tutto: dell’incontro con l’altra famiglia e dello stipendio promessole.

Entra in quella nuova casa e dice sì.

Un si lungo 12 anni.

Ancora oggi Annamaria racconta di come quel giorno si innamorò di quella bambina.

Ancora oggi Annamaria racconta di quella volta in cui la piccolina, stanca di prendere il biberon, infilò le sue piccole dita nei rigatoni al sugo e cominciò a mangiare felice e contenta.

Ancora oggi racconta di quando alle recite scolastiche la bambina diceva a tutti che lei era la sua tata, ma anche la sua nonna.

E che paura e che risate quella volta che, di ritorno a casa in motorino, una cornacchia la inseguì volandole sopra la testa!

Ancora oggi Annamaria racconta di quando, appena pulita casa, non voleva che si “incignasse” il lavandino, per farlo trovare pulito ad Alba-Rosa al suo ritorno.

Ancora oggi la bambina si ricorda di quando a casa della sua tata mangiava i biscotti al cioccolato, o gli ovetti di cioccolato con la sorpresa dentro, o i cioccolatini scelti dalla scatola che ne conteneva infinite varietà, o il gelato che nel frigo non mancava mai.

E poi Athos, Walter, Daniela, Elisabetta e Vicky.

Annamaria non c’è più, ma io ancora oggi la sento raccontare.

Tata, questa sacher è per te.

Sperimentate, assaggiate, gustate e condividete!

          A.B.

Ricetta Sacher

****** INGREDIENTI ******

Sacher:

1 vasetto marmellata di albicocche

5 uova intere

150g zucchero

100g farina

40g cacao amaro in polvere

10g lievito

50g mandorle

25g burro

Ganache:

150g cioccolato fondente

100g panna

****** PREPARAZIONE ******

Sacher:

Mescolare le uova intere con lo zucchero. A parte mescolare la farina, il lievito, il cacao e le mandorle tritate. Unire i due impasti e aggiungere il burro fuso (freddo). Cuocere a 180° per 30 minuti.

Ganache:

Mettere la panna liquida sul fuoco portandola quasi ad ebollizione. Aggiungere il cioccolato a fuoco spento e mescolare.

Sfornare il dolce, farlo raffreddare, dividerlo in due e farcirlo con la marmellata, sia all’interno che all’esterno. Ricoprire con la ganache e conservare in frigorifero.

****** DECORAZIONE ******

Volete essere classici? Scrivete Sacher e fate qualche ghirigoro .

Volete essere moderni? Usate il cioccolato bianco per decorare la glassa scura e lucente.

****** ABBINAMENTO VINO ******

Per la “sacher torte” consiglio un Aleatico di Gradoli, che si abbina perfettamente al gusto del cioccolato.

Bon Bon appètit